Dal 2 al 30 luglio 2019 al Centro Servizi Culturali di Oristano
Il Giardino del Centro 2019
M.U.R.I.
Memorie, Umani, Resilienza, Identita’
Dal 2 luglio il giardino del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano sarà, ancora una volta, spazio di incontro e di accoglienza. Programma definito, scenografia, attrezzature e sedie pronte per dare avvio alla nona edizione della manifestazione Il Giardino del Centro. L’aerea esterna di via Carpaccio 9, come da tradizione, è stata ripulita, abbellita, riqualificata e messa in sicurezza dai volontari che sono stati protagonisti del laboratorio di Cittadinanza partecipata.
Il 9 novembre 1989 crolla il Muro di Berlino, uno dei simboli più cupi della Guerra fredda e del mondo contrapposto in due blocchi. A trent’anni da questo evento epocale abbiamo intitolato l’edizione 2019 de Il Giardino del Centro, M.U.R.I. (Memorie, Umani, Resilienza, Identità).
Cosa sono i muri? Sicuramente uno tra i più grandi affari economici del XXI secolo e anche strutture che marcano l’esclusione dell’altro, del “diverso”. Ancora oggi, nel mondo vengono costantemente costruiti molteplici muri, confini, frontiere: per bloccare flussi di persone, per dividere, per creare conflitti, per generare odi religiosi o di appartenenza etnica. Molti dei muri e delle barriere da abbattere, i più difficili da far cadere, sono costruiti dentro di noi.
Dal 2 al 30 luglio, tutti i martedì e venerdì alle 21 e giovedì 11 e 25 luglio alle 18,30, trasformeremo il giardino di via Carpaccio in un cantiere che vuole demolire muri e con le macerie tracciare strade e costruire ponti. E se non riusciremo a demolire muri proveremo a costruire scale più alte delle barriere. A coordinarci, in questi lavori di demolizione e ricostruzione, tanti “sconfinatori” sempre alla ricerca dell’altro e dell’altrove. Con loro smonteremo i M.U.R.I. per farne Memorie, per parlare di Umani, di Resilienza, per capire che l’Identità non è un’entità unica, assoluta, ma che si declina al plurale e che è dinamica e non un monolite.
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Il primo “sconfinatore” a dirigere il nostro giardino/cantiere sarà il regista il regista Francesco Conversano che martedì 2 luglio ci presenterà il documentario Muri realizzato con Nene Grignaffini nel 2012. Un viaggio tra gli infiniti muri, grandi e piccoli, visibili e invisibili, che persistono nel mondo. Muri fatti di sabbia, mattoni, filo spinato e di fantasmi della mente.
Venerdì 5 luglio sarà la volta della giornalista Donatella Ferrario che, dialogando con Marcello Marras (direttore del CSC UNLA di Oristano), presenterà il suo libro Sconfinare – Viaggio alla ricerca dell’altro e dell’altrove . Un libro di sguardi e conversazioni sul tema del confine come luogo di incontro/scontro, di attraversamento, in senso non solo geografico ma anche linguistico, ideologico, generazionale e culturale, un dialogo aperto su temi come identità, appartenenza, limite.
Il 9 luglio avremo una grande squadra di “sconfinatori”. Coordinate da Luca Bravi (Università di (Università di Firenze), Vanessa Hadzovic (attivista e rappresentante del Movimento Kethane), Sabrina Milanovic (mediatrice culturale) e Eva Rizzin (CREAa – Università Verona) cureranno l’incontro Rom e sinti, identità, memoria, presente.
Venerdì 12 sarà padre Efrem Tresoldi (direttore della rivista Nigrizia Nigrizia) a condurre la “progettazione del cantiere” con l’incontro Africa, Afriche la complessità di un continente. L’Occidente, la Cina e L’Occidente, la Cina e altre potenze emergenti del mondo hanno bisogno dell’Africa perché è il continente che detiene circa il 60% delle risorse minerarie e il 40% delle risorse agricole del pianeta.
Il 16 luglio il giardino/cantiere di via Carpaccio diventerà un piccolo teatro con il monologo: Ma lì, dove sono nata, vorrei tornare con Chiara Lutri e la regia di Paolo Floris. Il monologo è tratto dal libro: “Come figlie, anzi Come figlie, anzi” di Giacomo Mameli che sarà presente alla serata.
Venerdì 19 la nostra “sconfinatrice” arriverà dalla Siria. Eva Ziedan, esperta di sostegno alle comunità locali e sviluppo sostenibile, curerà l’incontro Retaggi sovrapposti: quando gli interessi comuni superano i muri.
Sarà il libro Fiume Europa di Andrea Atzori e Andrea Pau il protagonista della serata di Martedì 23 luglio. Lo sceneggiatore e scrittore Andrea Pau, l’operatrice culturale e scrittrice Balestrucci Balestrucci e il direttore del CSC UNLA di Macomer Giancarlo Zoccheddu ci accompagneranno in un viaggio attraverso un mondo desolato, alla ricerca di una speranza. La speranza che l’Europa possa risorgere dalle proprie ceneri.
Una equipe di “sconfinatrici” il 26 luglio ci presenteranno il libro Abbecedario della mia tribù. A scuola di italiano a Livorno di Arianna Obinu (docente di italiano L2 e arabo, studiosa di migrazioni). Con lei ci saranno Laura Tronu, esperta legale richiedenti protezione internazionale e la musicista Giulia Fidanza.
I lavori in notturna del giardino/cantiere si concluderanno martedì 30 con la proiezione del film del 2018 Torna a casa, Jimi! 10 cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro di Marios Piperides . Una commedia che fa amaramente riflettere sul significato dei confini.
All’interno del programma, anche per questa edizione è stato inserito L’angolo dei bambini e non con due film di animazione che si terranno nella sala del CSC alle 18,30. La prima giovedì 11 con Planet 51 di Jorge Blanco , Javier Abad, Marcos Martínez (2015), e la seconda giovedì 25 con Gnomeo e Giulietta di Kelly Asbury (2011).