Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano

Dal 1967 aperti al territorio come spazio in cui la cultura è per tutti e ognuno partecipa a creare cultura tramite l’incontro con gli altri.

Seguici su

Vincenzo Santoro presenta i libri “Il tarantismo mediterraneo: Una cartografia culturale” e “Percorsi del tarantismo mediterraneo”

Martedì 28 giugno 2022 ore 18
Sala Centro Servizi Culturali UNLA – Oristano

Presentazione dei libri
Il tarantismo mediterraneo: Una cartografia culturale
(ItinerArti Edizioni)
di Vincenzo Santoro

e

Percorsi del tarantismo mediterraneo
(ItinerArti Edizioni)
a cura di Vincenzo Santoro

Partecipano
Vincenzo Santoro
Marco Lutzu
Marcello Marras

 

I libri
Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale
A sessant’anni dalla pubblicazione della celebre monografia che Ernesto de Martino dedicò al fenomeno, nel confronto con le acquisizioni delle ricerche più recenti, il volume intende tracciare i confini di una cartografia storica del tarantismo mediterraneo, perché è proprio sulle rive di questo mare antico, e in particolare sulle sponde occidentali, che tale “istituto culturale” sembra avere la sua prevalente area di diffusione, secondo un movimento che si realizza a partire dal XVII secolo, coinvolgendo, dalle origini pugliesi, tutto il Sud d’Italia, le grandi Isole e la Spagna. Un viaggio affascinante lungo le coste di un mare che si conferma elemento di connessione e propagazione di culture. Una rete rituale mediterranea che dal tarantismo eclettico delle fonti antiche giunge alla formazione di uno stereotipo etnico, attraversando l’esteso interesse che il morso della tarantola e i suoi effetti sorprendenti hanno suscitato e continuano a produrre: particolare ed esemplare caso della risposta dell’uomo ai continui accidenti che la natura gli procura.

I Percorsi del tarantismo mediterraneo intendono rintracciare la diffusione di un potente dispositivo culturale, che aveva nella Puglia la sua area elettiva, per restituirne una rappresentazione più complessa e plurale. A partire dalla cospicua varietà delle fonti sul tema Sergio Bonanzinga e Goffredo Plastino ricostruiscono le parabole del tarantismo siciliano e calabrese, mentre Marco Lutzu indaga l’argismo sardo tra letteratura storica e pratica etnografica. Infine Gino L. Di Mitri conclude il viaggio ritornando sul tarantismo salentino per dipingere il potente immaginario evocato in età barocca dalle fitte relazioni di questo con le scienze della vita e la medicina.

Vincenzo Santoro è nato ad Alessano (LE). Dal 2004 lavora presso l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dove attualmente è responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo. In rappresentanza dei Comuni italiani, è membro del Comitato nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche storiche (L. 482/99). Fa parte, come membro designato dall’Anci, della Consulta territoriale per le attività cinematografiche del Ministero per i Beni e le attività culturali e della Commissione per il Sistema Museale Nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Ha organizzato numerose iniziative (concerti, convegni, dibattiti, festival, corsi ecc) sul “movimento della pizzica” e sulla cultura popolare. Coltiva da anni un interesse per i temi delle culture e delle musiche tradizionali (con particolare riferimento alla sua terra di origine, il Salento), contribuendo a numerosi progetti culturali e realizzando diverse pubblicazioni, fra cui, per l’editore Squilibri, Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina (2009) e il recente Odino nella terra del rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Sardegna e Salento, 1973-1975. Nel 2015, con Antonella Agnoli, per conto del Centro per il libro e la lettura del Mibact ha curato il volume Un viaggio fra le biblioteche italiane. Nel 2019, per ItinerArti Edizioni, ha pubblicato Rito e passione.

Marco Lutzu è ricercatore di etnomusicologia presso l’Università degli Studi di Cagliari. Ha svolto ricerca sul campo in Sardegna, a Cuba e in Guinea Equatoriale occupandosi di musica e religione, analisi della performance, etnomusicologia visuale. Autore di numerosi saggi, è responsabile scientifico dell’Enciclopedia della Musica Sarda (L’Unione Sarda 2012) e curatore del volume Deus ti salvet Maria: l’Ave Maria sarda tra devozione, identità e popular music (Nota 2020).