Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano

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Il cattivo tedesco e il bravo italiano

Il cattivo tedesco e il bravo italiano

 Il cattivo tedesco e il bravo italiano

Locandina Il cattivo tedesco e il bravo italiano

25 Aprile alle ore 18,00 – Sala Consiliare del Comune di Oristano

In occasione del 71° anniversario della Liberazione L’ISSASCO, il Centro Servizi Culturali Unla di Orstano, Il Comune di Oristano, La Nur s.n.c e la Biblioteca Gramsciana Onlus organizzano Il 25 Aprile alle ore 18,00 presso la sala Consiliare
del Comune di Oristano la presentazione de Il cattivo tedesco e il bravo italianoLa rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale di Filippo Focardi. Dopo i saluti di Giuseppe Manias, Marcello Marras, Walter Falgio e Guido Tendas presenteranno il libro Aldo Borghesi direttore dell’Istasac e l’autore Filippo Focardi docente dell’Università di Padova.
L’argomento del testo.
Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante. Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d’ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall’Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano ma su Mussolini e sul regime, che avevano
messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l’8 settembre dal re e da Badoglio e da tutte le forze dell’antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l’oppressore tedesco e
il traditore fascista, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse, non senza l’interessato
beneplacito e l’impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.
L’autore
Filippo Focardi è professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova. Si è occupato di memoria del fascismo e della seconda guerra mondiale, di risarcimenti per le vittime del nazismo e della questione della punizione dei criminali di guerra italiani e
tedeschi. Ha pubblicato Criminali di guerra in libertà (Carocci 2008) e ha curato Memoria e rimozione. I crimini di guerra del Giappone e dell’Italia (con G. Contini e M. Petricioli, Viella 2010) e L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989 (con B. Groppo, Viella 2013).