Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano

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Fotogrammi femminili dal mondo 2019

Fotogrammi femminili dal mondo 3. edizione

Fotogrammi femminili dal mondo 2019

Fotogrammi femminili dal mondo 2019

Dal 7 al 28 marzo, ore 19.00 – Centro Servizi Culturali UNLA Oristano

Prenderà avvio giovedì 7 marzo la terza edizione della rassegna cinematografica Fotogrammi femminili dal mondo organizzata dal Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano.
La rassegna si svolgerà per quattro serate nel mese di marzo e saranno proiettati quattro film. Tutte le pellicole proposte ci mostreranno un ritratto femminile in diverse aree del mondo capace di mescolare temi sociali, attualità e intensi ritratti.
Tutte le proiezioni si terranno a partire dalle ore 19,00 nella sala del Centro Servizi Culturali UNLA in via Carpaccio,9 Oristano.
Ingresso libero

Programma

Giovedì 7 marzo ore 19,00 Il matrimonio di Tuya di Wang Quanan, 96′ (Cina 2006)

Giovedì 14 marzo ore 19,00 Tonya di Craig Gillespie, 121′ (USA 2017)

Giovedì 21 marzo ore 19,00 La cuoca del presidente di Christian Vincent, 95′ (Francia,  2012)

Giovedì 28 marzo ore 19,00 Le noir de di Ousmane Sembene, 48′ (Senegal,Francia 1966)

INGRESSO LIBERO

I FILM:
Il matrimonio di Tuya di Wang Quanan, 96′ (Cina 2006)
Tuya è una giovane donna della Mongoliache vive con Barter (il marito paralizzato) e i due figli in una zona semidesertica. La loro fonte di sostentamento è la pastorizia. Tuya però non riesce più a reggere la fatica e le responsabilità. Accetta quindi di divorziare e risposarsi ma solo con un uomo che si prenda cura non solo dei suoi figli ma anche di Barter. C’è un vicino interessato a lei ma le sue iniziative velleitarie (compreso il timore che nutre nei confronti di una moglie vessatrice da cui vorrebbe separarsi) lo rendono inaffidabile. Tutto sembra sistemarsi quando fa la sua comparsa un ex compagno di scuola di Tuya, tornato a casa dopo essersi arricchito con il petrolio. L’uomo è pronto a prendersi carico di tutto. Ivi comprese le spese per il ricovero di Barter in un Istituto…

Tonya di Craig Gillespie, 121′ (USA 2017)
Tonya Harding non ha avuto un’infanzia facile e le cose non le sono andate meglio crescendo. Eppure, sebbene sofferente d’asma e forte fumatrice, da sempre e per sempre poco amata dai giudici di gara, che non la ritenevano all’altezza di un modello da proporre, la Harding è stata una grande pattinatrice, la seconda donna ad eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale e tuttora una delle pochissime ad averne avuto il coraggio, tanto che il film di Gillespie, che racconta la sua ascesa e la sua caduta, ripercorrendo la sua biografia dai 4 ai 44 anni, ha dovuto supplire con effetti speciali, non trovando nessuna controfigura disposta o capace di farlo.

La cuoca del presidente di Christian Vincent, 95′ (Francia, 2012)
Hortense Laborie cucina per gli operai impegnati in una missione in Antartico. Ruvida e riservata, Hortense è una cuoca sopraffina che ha lasciato molti anni prima la sua fattoria nel Périgord per accettare un ruolo prestigioso all’Eliseo, dove si è presa cura della dieta del Presidente. Nonostante le insistenze di collaboratori e amici, Hortense non ama parlare di quegli anni e si rifugia in cucina a preparare un’ultima cena prima di ripartire di nuovo alla ricerca di una terra che possa accogliere lei e la sua coltivazione di tartufi. Per quanto provi a ricacciarli, i ricordi però riemergono e con quelli le gelosie di ‘palazzo’ patite ad opera di chef invidiosi che non hanno mai riconosciuto il suo talento e la preziosità dei suoi menù. Meschini e preoccupati, le complicarono la vita e le boicottarono la cucina, costringendola alle dimissioni. Ma adesso che è lontana, in quella terra battuta da venti gelidi, Hortense recupera il sapore dolce dell’amicizia che l’ha legata al Presidente della Repubblica francese.

La noire de... di Ousmane Sembene, 80′ (Senegal,Francia 1966)
Diouana, giovane donna senegalese, segue i suoi padroni fino in Francia, col miraggio di una vita agiata in Costa Azzurra. Utilizzata all’inizio come governante finisce per diventare una semplice domestica tuttofare. Mai pagata e trattata come una schiava, la donna si rifiuta di mangiare e di lavorare finendo col subire un forte processo di alienazione e sviluppando una depressione che la condurrà al suicidio.